OGNI COSA ALLA SUA STAGIONE
Enzo Bianchi
Einaudi Editore
"Quest'anno ho piantato un viale di tigli, li ho piantati
per rendere più bella la terra che lascerò,
li ho piantati perchè altri si sentano inebriati
dal loro profumo, come lo sono stato io da quello
degli alberi piantati da chi mi ha preceduto.
La vita continua e sono gli uomini e le donne
che si susseguono nelle generazioni, pur con tutti
i loro errori, a dar senso alla terra, a dar senso
alle nostre vite, a renderle degne di essere vissute
fino in fondo ".
giovedì 30 dicembre 2010
giovedì 2 dicembre 2010
sabato 27 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
Io non so se il cielo è azzurro - Emma
capitolo 1°
Io non so se il cielo è azzurro,
io non so se nel cielo splende il sole
o se la notte la luna è piena, se si fa strada fra le nuvole per
ritagliarsi un suo spazio.
I miei occhi sono spenti da sempre, non ho mai visto niente,
ho sempre solo sentito.
Mi ritengo fortunato
Il cielo per me è sempre azzurro, la luna la faccio risplendere
tutte le notti,
vedo i colori della mia fantasia, li sento come se fossero reali.
Non ho mai visto le nuvole, ma so che a tratti ci sono, quando
mi sento malinconico, ma non per questo lascio in disparte
il mio colore preferito : l'azzurro.
Dentro di me risplende per natura, perchè mi sento proteso
alla speranza, alla serenità.
E io voglio che chi posa il suo sguardo su di me non si avvilisca,
ma percepisca comunque una luce.
A volte, penso che se vedessi non sarei così sereno : vedrei tutto, ma proprio tutto nella sua luce reale : il bene, ma anche il male del mondo.
Io voglio vivere nella mia serenità, nella mia fantasia, nell'idea
che voglio farmi di tutto quello che non vedo , ma sento.
Ho capito che niente vale quanto il riuscire a sentire, senza vedere, l'affinare la mia sensibilità, a farla ricadere sugli altri.
Tutto come per incanto allora s'illumina di una luce vera e sento, sento con forza che quella luce va al di là di me, sulle persone che la sanno afferrare nella sua pienezza.
Allora, i colori che non vedo si fanno intensi, è come se li vedessi
realmente.
E io mi sento libero di volare, di andare oltre ogni barriera, sfidare
il mondo, la vita, uscire dal mio piccolo spazio verso spazi senza orizzonti.
domenica 21 novembre 2010
Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi,
spauriti, pronunciando sillabe sommesse
per timore di svegliare le cornacchie,
per timore di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di stridi.
Se fossimo bambini potremmo arrampicarci,
catturare nel sonno le cornacchie, senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa,
cacciare la testa al di sopra dei rami
per ammirare stupiti le immancabili stelle.
Dalla confusione, come al solito,
e dallo stupore che l'uomo conosce,
dal caos verrebbe la beatitudine.
Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo,
bambini che osservano con stupore le stelle,
è lo scopo la conclusione.
Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi.
Dylan Thomas
spauriti, pronunciando sillabe sommesse
per timore di svegliare le cornacchie,
per timore di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di stridi.
Se fossimo bambini potremmo arrampicarci,
catturare nel sonno le cornacchie, senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa,
cacciare la testa al di sopra dei rami
per ammirare stupiti le immancabili stelle.
Dalla confusione, come al solito,
e dallo stupore che l'uomo conosce,
dal caos verrebbe la beatitudine.
Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo,
bambini che osservano con stupore le stelle,
è lo scopo la conclusione.
Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi.
Dylan Thomas
martedì 21 settembre 2010
Il giorno apre i suoi limpidi occhi,
di rugiada ebbro luccica il mondo
verso la giovane luce,
che li tiene in un dorato abbraccio.
Sto camminando per il bosco
e mantengo con zelo il passo
col veloce mattino
che come un fratello mi accetta.
Vedo il fervente e soffocante mezzogiorno,
piantato in un campo giallo di grano,
ed egli mi vede senza fretta passare
e girare all'interno.
E quando scende la sera tranquilla,
voglio essere al mio traguardo,
voglio estinguermi come il giorno
vicino al tuo cuore,
amatissima mia.
lunedì 20 settembre 2010
sabato 18 settembre 2010
Non preoccuparti del suo cuore, cuore mio.
Abbandonalo nell'oscurità.
Cos'è dunque, se la perfezione
non giunge che dal solo suo viso ?
Lasciami ubriacare d'un suo semplice sguardo splendente !
Io non voglio sapere se c'è una r a g n a t e l a illusoria
con la quale le sue braccia m'hanno avvolto,
perchè proprio la ragnatela è squisita e rara.
Del disincanto poi, per dimenticare , si può sorridere.
Non preoccuparti del suo cuore, cuore mio.
Vivi felice se la musica è sincera,
nonostante la menzogna delle parole.
Godi delle sue grazie, fino a quando ondeggiano
come una ninfea su una sfavillante
e deludente superficie d'acqua,
e che lei sia q u a l c o s a che d o r m e
in fondo allo stagno !
mercoledì 15 settembre 2010
Con te sono partite le nostre fuggenti ore d'amore,
cerco di sapere in quale luogo le preservi
dalla polvere che lentamente s'accumula.
Nella mia solitudine non trovo che il tuo canto ;
è morto sulle tue labbra, ma ha lasciato
risonanze infinite.
I sospiri delle tue ore annoiate li scopro
nella pace dei tramonti d'autunno,
i tuoi stessi desideri tornano a ossessionare
la mia anima, dal fondo del tuo passato.
Immobile, ascolto frusciare le loro ali..................
Tagore
martedì 14 settembre 2010
sabato 28 agosto 2010
Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone fra le case.
giovedì 5 agosto 2010
martedì 13 luglio 2010
domenica 11 luglio 2010
venerdì 9 luglio 2010
sta scendendo la notte
guardo il cielo : è trapuntato di stelle
ascolto il silenzio della notte : solo i grilli fra le piante
portano una dolce nenia.
Penso : penso e mando oltre questo orizzonte i miei pensieri:
si perdono nella notte,
ma qualcosa resterà impigliato in qualche angolo della terra,
chissà ,forse là dove desidero si posi.......... fra le fronde di un ulivo.
giovedì 8 luglio 2010
Sono finalmente approdata nell'isola con un cargo nel bagagliaio degno di un trasloco !
Ma tutto già messo a dimora, la casa è a posto e si inaugura un nuovo stile di vita fatto di riposo, sole, mare, libri................
Qui la brezza marina fa volare le tende, mitiga il caldo, ci porta il profumo del mirto.
Nel pomeriggio assaggio del mare, ricerca della mia caletta preferenziale, sistemazione e poi.............relax in balia dei miei pensieri, dei miei libri, delle mie fantasie !
Amo pensare
Amo scrivere
Amo acchiappare la vita, farla mia !
E la vita è cosi bella, fantasiosa, piena di risorse
basta fermarsi a volte e assaporarla
Anche piccoli sacrifici possono portare a un godimento
perchè questa è la vita, una favola bella con i suoi lati meno belli da.....................combattere ! e sempre "avanti tutta"
le mie parole famose
mercoledì 7 luglio 2010
martedì 6 luglio 2010
mercoledì 30 giugno 2010
A che serve una vita senza una meta,
a che serve un giorno senza domani
a che servono gli occhi se c'è il buio ,
a che serve una casa............quando stai solo,
A che serve un pensiero, se non hai a chi pensare,
a che serve dire qualcosa se nessuno sta a sentire.
E mi accorgo che sono solo, solo contro la vita...............
ma se ci sei tu, io non l'ho persa questa partita.
Tutte le mie strade sono strade senza uscita,
ma se ci sei tu io alzo il mondo con un dito.
Solo tu puoi cambiare una giornata storta,
senza chiavi si aprono mille porte e l'inferno diventa un paradiso
esce il sole se piove e non ho una foglia per coprirmi,
tutte le nuvole in cielo diventano stelle,
e una festa nasce dentro la tempesta............
grazie perchè ci sei tu, e con te vicino non mi manca nulla più.
non è opera mia !
a che serve un giorno senza domani
a che servono gli occhi se c'è il buio ,
a che serve una casa............quando stai solo,
A che serve un pensiero, se non hai a chi pensare,
a che serve dire qualcosa se nessuno sta a sentire.
E mi accorgo che sono solo, solo contro la vita...............
ma se ci sei tu, io non l'ho persa questa partita.
Tutte le mie strade sono strade senza uscita,
ma se ci sei tu io alzo il mondo con un dito.
Solo tu puoi cambiare una giornata storta,
senza chiavi si aprono mille porte e l'inferno diventa un paradiso
esce il sole se piove e non ho una foglia per coprirmi,
tutte le nuvole in cielo diventano stelle,
e una festa nasce dentro la tempesta............
grazie perchè ci sei tu, e con te vicino non mi manca nulla più.
non è opera mia !
domenica 20 giugno 2010
Comunità di Selva di Meana (Pg)
bellissimo documentario girato in occasione del Festival
Cortometraggio Festival Europeo svoltosi a Vicenza 17/19 Giugno :
una realtà presentata con buon gusto, sincerità, dal regista Stefano Rulli
che ha vissuto la tragica esperienza di padre di un figlio autistico:
Il cortometraggio portava il titolo "un silenzio particolare".
Ci sono dei silenzi che parlano ed esprimono molto di più di tante parole.
il cinema amatoriale è degno di nota molto spesso e invece trascurato
bellissimo documentario girato in occasione del Festival
Cortometraggio Festival Europeo svoltosi a Vicenza 17/19 Giugno :
una realtà presentata con buon gusto, sincerità, dal regista Stefano Rulli
che ha vissuto la tragica esperienza di padre di un figlio autistico:
Il cortometraggio portava il titolo "un silenzio particolare".
Ci sono dei silenzi che parlano ed esprimono molto di più di tante parole.
il cinema amatoriale è degno di nota molto spesso e invece trascurato
lunedì 31 maggio 2010
domenica 30 maggio 2010
dalla mia finestra..........oggi : è spuntato un fiore bianco di gardenia
Non sò se è amore che possiedi o amore che simuli
quello che mi dai.
Dammelo.
Questo mi basta.
Se non lo sono più per età,
che io sia giovane per sbaglio.
Poco gli dei ci danno, e quel poco è illusorio.
E tuttavia, quando ce lo danno, pur illusorio,
come dono è autentico.
Lo accolgo,
chiudendo gli occhi : mi basta.
Fernando Pessoa
sabato 15 maggio 2010
LA LEGGENDA DEL BUCANEVE
Eva, cacciata dal paradiso terrestre, presa dallo sconforto e dal rimpianto venne consolata da un angelo il quale prese un pugno di fiocchi di neve, vi soffiò sopra e ordinò che si trasformassero in boccioli una volta toccato il suolo.
Per questo il bucaneve è simbolo di vita e di speranza.
a volte la vita può essere un tormento, ma anche un'incredibile, meravigliosa pazzia e bisogna amare con tutto il cuore, anche a costo di soccombere sotto questo amore.
questo è vivere
giovedì 6 maggio 2010
Immagini dalla sardegna
Piove piove continua a piovere , ma chi si ferma ?
oggi gita a Tempio Pausania e Colangianus il paese del sughero
boschi di piante di sughero stupende
il mondo è pieno di cose da scoprire
basta aprire gli occhi
adesso aspetto il sole almeno due giorni di sole prima del rientro
penso siamo gli unici villeggianti di portorotondo
ma ho visto talmente tante cose che se ci fosse stato il sole non avrei visto !
c'è sempre un rovescio della medaglia
sabato 1 maggio 2010
mattinata di sole, mare stupendo, tutto un
inno alla gioia
scottatura compresa ,ma va bene così perchè almeno mi sonoo
presa la tintarella
pomeriggio di vento e piovoso e così pare per tutta la settimana
evviva !
l'importante è cambiare, spostare le abitudini, lasciare che il giorno
nasca e finisca senza guardare l'orologio e finalmente su un unico piano di casa !
si può comunque girare , vedere, scoprire una terra diversa
si prende la vita cosi come viene e senza impegni di sorta
ci si inventa !
l'importante è veramente acchiappare scampoli di vita nova.
giovedì 29 aprile 2010
Domani toccherò il cielo e penserò
a quante volte l'ho guardato,
ai pensieri che sono volati fin lassù.
Mi sembrava sempre che fosse irraggiungibile,
ma tutto invece sento che si può toccare
come i sogni, i voli fantastici, le illusioni,
le idee
è la mente che ispirata dal cuore crea questi miracoli.
E' questo un grande dono
che può captare solo chi sente nella stessa misura.
Non importa poi se tutto è destinato a svanire nel nulla,
l'importante è......................sentire, aver sentito, continuare a
sentire.
Fermati. Pensa.
Solo un giorno è la vita;
Una fragile goccia di rugiada che scende
a fatica dalla cima d'un albero.
La vita è la speranza della rosa non ancora sbocciata;
la lettura d'un mutevole racconto,
il lieve aprirsi d'un velo di fanciulla,
un colombo che tumulta nell'aria chiara d'estate;
un ragazzo che ride spensierato
accovacciato sui rami agili dell'olmo.
Finchè nel seno d'un mondo foglioso
riposeremo acquietati, saremo come due gemme
rannicchiate nei recessi d'una conchiglia perlacea.
martedì 27 aprile 2010
La sera un tappeto di primule
ove possa la mente indugiare sino al sonno,
ove dolcemente dormire, interrotti
soltanto dal balzo del bocciuolo
che si trasforma in fiore,
o dalla luna, quando solleva il suo orlo d'argento
su una nube, e lentamete nuotando
entra nell'azzurro pieno di luce.
Oh tu , madre dei poeti, delizia cara
di questo mondo bello, ornamento delle nubi,
aureola di fiumi di cristallo,
tu
che ti mescoli alle foglie, alla rugiada,
al rotolante torrente,
tu
che chiudi gli occhi innamorati ai dolci sogni d'amore,
amante della solitudine, dea del cammino perduto
e dell'occhio aperto,
tu
che ami il pensiero innamorato:
sei tu che io devo lodare più d'ogni altra gloria,
quando sorridendo ci narri storie deliziose......................
KEATS
sabato 24 aprile 2010
domenica 18 aprile 2010
Le tue mani esistevano.
Un giorno il mondo rimase in silenzio;
gli alberi, in alto, erano profondi e maestosi,
e noi sentivamo sotto la nostra pelle
il movimento della terra.
Soavi le tue mani nelle mie
e io sentii la gravezza e la luce
e tu che mi vivevi dentro il cuore.
Tutto era verità sotto gli alberi,
tutto era verità. Io capivo
tutte le cose come si capiscono
un frutto con la bocca,
una luce con gli occhi.
sabato 17 aprile 2010
venerdì 16 aprile 2010
Fermati, pettirosso, non scappare,
Voglio guardare il tuo occhio splendente,
Non radere a volo la macchia imperlata,
La testa bella chinata, sfuggente.
Fermati, mentre ti parlo, cosa di volo,
Emblema d'amore.
Paziente liscia la tua piccola ala
Mentre t'apro il mio cuore.
Quando elargiscono rugiade le notti d'estate,
e soli estivi arricchiscono il giorno,
S'aprono le gemme alle tue note fatate,
Stupefatte di gioia al tuo canto d'intorno.
Allo stesso modo incantano le parole d'amore
Quando l'albero del piacere è allo schianto :
Un sorriso dolce cavano di languore,
Tra l'oscurità del dolore e del pianto.
KEATS
voglio guardare il tuo occhio splendente...........
lunedì 12 aprile 2010
Penso:
Una colomba bianca dietro a delle sbarre.
Non può volare, il suo destino è restare a
guardare il cielo così da lontano,
immaginare la bellezza di un volo,
aprire le ali, ma per un breve attimo ,e poi
richiuderle.
Quelle sbarre resteranno sempre a dividerla dal
mondo e potrà solo cotinuare a
sognare il suo volo, poi piano piano capirà che
forse quel suo sogno sarà l'unica cosa che nessuno le
può strappare.
Un'idea di libertà e niente altro.
mercoledì 24 marzo 2010
domenica 21 marzo 2010
La primavera, che un giorno
apparve col suo seguito
nel mio giardino,
s'alzò chiassosa
nell'abbondanza d'innumeri petali,
nel melograno, nelle campanule,
nelle nuove foglie, di foresta in foresta :
con i suoi molteplici baci
turbo' l'azzurro del cielo :
fece poi ritorno silenziosa
nel mio eremo deserto :
senza battere ciglio
rimane ferma,
nascosta in un angolo
della mia casa solitaria :
guarda lontano, verso l'orizzonte,
dove il verde svanisce
e muore l'azzurro del cielo.
mercoledì 17 marzo 2010
martedì 16 marzo 2010
Domani nascerà un altro giorno.
Tornerò a vedere.
Avvicinerò le mie mani alle cose.
Farò girare la ruota delle stagioni : primavera, estate,
autunno, inverno, tutto andrà bene.
Accompagnerò la luce fino al tramonto e la notte
fino all'alba:
Questo mondo a brandelli lo rivestirò d'abiti regali
o meglio, conoscendo i miei veri impulsi,
gli sottrarrò qualcuno dei suoi stracci.
Domani capirò di nuovo la fortuna
di essere ancora vivo.
ORE 23
sabato 13 marzo 2010
Ho sognato che lei, seduta vicino al mio letto,
mi sollevava dolcemente con le mani i capelli,
facendomi sentire la gentilezza delle sue dita.
Guardavo il suo viso, lottando con le lacrime
che mi offuscavano lo sguardo,
finchè il languore delle sue dolci parole
mi fermò il sogno, come una luce iridescente.
Mi sono alzato e ho visto sopra la mia finestra
il mondo silenzioso e palpitante della
Via Lattea,
chiedendomi se anche lei avesse avuto
un sogno simile al mio.
mercoledì 10 marzo 2010
lunedì 8 marzo 2010
giovedì 4 marzo 2010
Amo le parole che si amano.
Le parole libere che volano.
Spinte dal vento del caso,
a volte le parole della poesia si posano sugli alberi per
parlare agli uccelli.
Certi giorni le parole si cambiano in nuvole.
Si formano e si trasformano.
Appaiono e scompaiono.
Nel cielo immenso della poesia.
E quando le parole ci parlano del desiderio,
il cielo s'incendia del rosso della passione.
Perchè la poesia è amore e l'amore è poesia.
mercoledì 3 marzo 2010
Mare al mattino
Fermarmi qui.
Per vedere anch'io un pò la natura.
Luminosi azzurri e gialle sponde
del mare al mattino e del cielo limpido : tutto
è bello e in piena luce.
Fermarmi qui:
E illudermi di vederli
(e davvero li vidi un attimo appena mi fermai);
e non vedere anche qui le mie fantasie,
i miei ricordi,
le visioni del piacere
KAVAFIS
sabato 27 febbraio 2010
r Lasciami solo quel poco
con cui possa chiamarti il mio tutto,
Lasciami solo quel poco
con cui possa sentirti in ogni luogo
e venire a te in ogni cosa
e offrirti il mio amore ogni momento.
Lasciami solo quel poco
con cui non possa mai nasconderti.
Lasciami solo la catena
con cui possa legarmi al tuo volere
e il tuo fine sia realizzato nella mia vita -
e che è la catena del tuo amore
con cui possa chiamarti il mio tutto,
Lasciami solo quel poco
con cui possa sentirti in ogni luogo
e venire a te in ogni cosa
e offrirti il mio amore ogni momento.
Lasciami solo quel poco
con cui non possa mai nasconderti.
Lasciami solo la catena
con cui possa legarmi al tuo volere
e il tuo fine sia realizzato nella mia vita -
e che è la catena del tuo amore
TAGORE
MI DIA QUELLA MEZZA PAGNOTTA
Passo dal panettiere, mi lascio tentare, ormai i carboidrati sono diventati uno sfizio, in quest'epoca di gallette al riso soffiato e cialde ipocaloriche, ci nutriamo di ostie, un panino è una festa e io stamattina sono in vena di stravizi, entro nel negozio e guardo che cosa offre la vetrina del bancone.
"Mi dia quella mezza pagnotta", dico alla commessa.
A casa, in cucina, c'è un altro cartoccio : "Hai comperato il pane anche tu !" dice lei.
E così le due metà della stessa pagnotta che erano state divise in panetteria si ricongiungono sul tavolo.
Siamo come quei personaggi delle commedie antiche separati da piccoli, che portavano mezza moneta appesa al collo, sperando di ritrovare un gemello o certificare l'appartenenza alla famiglia da cui erano stati allontanati : un simbolo, come dicevano i greci, o un segnale, come si usava negli orfanotrofi della mia città.
La linea di taglio delle due metà di pane coincide perfettamente.
Ci abbracciamo anche noi.
mercoledì 24 febbraio 2010
Sono andato sognando con croci di fuoco
l'atlante bianco del tuo corpo.
La mia bocca era un ragno che passava nascondendosi.
In te, dietro di te, timoroso, assetato.
Storie da raccontarti sulla riva del crepuscolo
bambola triste e dolce, perchè non fossi triste.
Un cigno, un albero, qualcosa di lontano e felice.
Il tempo dell'uva, il tempo maturo e fruttifero.
Io che vissi nel porto da dove ti amavo.
La solitudine attraversata dal sogno e dal silenzio.
Rinchiuso tra il mare e la tristezza.
Silenzioso, delirante.
Tra le labbra e la voce, qualcosa va morendo.
Qualcosa con ali d'uccello, qualcosa d'angoscia e d'oblio.
Cosi come le reti non trattengono l'acqua.
Bambola mia, restano appena gocce che tremano.
Tuttavia qualcosa canta, qualcosa sale fino alla mia avida bocca.
Oh poterti celebrare con tutte le parole della gioia.
Cantare, ardere, fuggire.
Triste tenerezza mia, cosa diventi d'improvviso ?
Quando sono giunto al vertice più ardito e freddo
il mio cuore si chiude come un fiore notturno.
Pablo Neruda
commento
in questa poesia è tutto un susseguirsi d'immagini :
un cigno, un albero,
visioni di un mondo lontano e felice, però quasi irraggiungibile.
l'uva che dà la sensazione di qualcosa di vitale : maturo e fruttifero.
gocce che tremano, ma che lasciano comunque qualcosa, una sensazione lieve
e , in chiusura, quel fiore notturno che ben rappresenta
un cuore che da ardito è diventato freddo.
bella, bella poesia, parole che vorrei sentirmi dire : le parole della
gioia.
sabato 20 febbraio 2010
La curva dei tuoi occhi fa il giro del mio cuore,
girotondo di danza e di dolcezza,
aureola del tempo, culla notturna e sicura,
i tuoi occhi non m'han sempre veduto
io non so tutto quello che ho vissuto.
Foglie di luce e schiuma di rugiada,
canne del vento, sorrisi odorati,
ali che rischiarano il mondo,
navi di cielo cariche e di mare,
sorgenti dei colori, a caccia d'ogni suono.
Profumi schiusi da una covata d'aurore
che giace ancora sulla paglia degli astri,
come il giorno deriva da innocenza
intero il mondo dai tuoi occhi puri
e il mio sangue fluisce in quegli sguardi
Paul Eluard
Caro,
mi sembra che il mio corpo
si avvicini al tuo, sempre di più,
come un albero nel bosco
che si piega verso un altro.
Teneri rami ti si attorcigliano intorno,
le nostre chiome mescolano le loro foglie,
le radici, invisibili,
s'intrecciano amorose
profondamente nella terra e nella notte.
Che grande bosco !
e noi che qui possiamo crescere insieme !
Siamo immobili :
sta passando una sera mite e solenne
attraverso il bosco.
Passa ondeggiando anche attraverso la nostra chioma
nel suo andare per la terra intera
scivola come una lenta carezza
lungo i nostri corpi.
Svegli respiriamo verso di lei.
Prende il nostro respiro come,
Come una corrente nel suo mare ?
Quella corrente si chiama allora : felicità.
Il buio s'infittisce nella nostra chioma.
Notte in tutto il nostro bosco.
E la notte diventa sempre più vicina e lontana
piena di stelle .
Haldis Moren Vesaas
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